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Lo sgarro (1963)

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Lo sgarro

Nell'entroterra napoletano è in uso, quello che viene definito sin dai tempi del regno borbonico, il "dazio": i mercanti che passano per quelle zone sono costretti a pagare una tangente ai camorristi per aver il permesso a passare nel loro comune. Un ragazzo, però, non sottostà all'ordine malavitoso e affrontando uno dei bravacci della camorra lo ferisce. Il boss della camorra colpito dal coraggio e dalla irruenza del giovane gli offre di far parte della propria cosca criminale. Questi accetta, ma si accorge col tempo che non si è integrato bene con quella "compagnia". Cosicché commette lo sgarro. I camorristi appresa la notizia sono intenzionati ad ucciderlo ma vengono fermati dall'insurrezione dei contadini del luogo.